giovedì 20 settembre 2007

Benvenuti nel sito dei pensieri in rima di Aldo Rossi

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Benvenuti nei miei pensieri in rima
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Le mie foto di quando ero giovane
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Il mio libro (Aldo Rossi)
''Se avessi la possibilità mi piacerebbe andare al cinema tutte le domeniche''
questo libro parla della mia autobiografia di quando ero giovane
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I siti amici di Taffermo:

www.sezionegcassini.org (sito dedicato alla classe di mio figlio Enzo, la sezione g del liceo scientifico Cassini di Genova)

www.jrgoogleearth.blogspot.com (sito dedicato alle stranezze di Google Earth)

http://www.drivemeinsane.com/ (sito bizzarro, entrate e lo scoprirete)

www.neave.com

se invece volete farvi due risate, cliccate sugli indirizzi sottostanti, e vedetevi il tipico personaggio nobile italiano dell'ottocento "Gente di un Certo Livello" di Guastardo:

www.youtube.com/watch?v=G28HvB5rKUI -il ritorno dei Savoia (prima parte)-

www.youtube.com/watch?v=Usw8OotjiQg -il ritorno dei Savoia (seconda parte)-

www.youtube.com/watch?v=gU5KibjeBX0 -il fumator cortese-


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19 settembre

Bene oggi e il 19 settembre 2007, ed è l'ottantaduesimo anniversario della mia data di nascita (19 settembre 1925).
Il tempo e gli anni passano senza neanche accorgemene. Mi sembrava ieri di avere appena compiuto ottant'anni, e oggi ne o gia ottantadue (82).
Eh si perchè sapete io ormai non ce l'ho più la freschezza degli ottant'anni.

Ritrovarsi a Brugnato

Grazie all'iniziativa di amici che hanno organizzato i festeggiamenti della mia leva (1925), purtroppo non più verde, è stato bello ritrovare i compagni di scuola. Alcuni di loro non li vedevo da anni. Molti di noi avevano lasciato il paese con la classica valigia di cartone, piena di speranze e pochi soldi. Sono soddisfatto nel constatare che ognuno si noi ha costituito una famiglia che ha provveduto a mantenere degnamente, grazie alla gran voglia di lavorare. Oggi tutti noi abbiamo raggiunto una condizione economica dignitosa. Una volta ritrovati, ognuno di noi aveva il desiderio di raccontare almeno una parte della sua vita. Un velo di malinconia ci ha colto nel constatare che molti compagni non erano presenti alla ricorrenza poiché ci avevano lasciati. Abbiamo pranzato, come avviene in simili occasioni, in un accogliente ristorante dove due splendide signorine ci hanno servito prelibatezze. Alla fine, dopo calorosi saluti, ognuno di noi si è avviato alle rispettive città di residenza. Nell'imboccare l'autostrada per Genova ho provato nostalgia e smarrimento nel lasciare il mio paese dove sono rimasti pochi parenti e miei cari al camposanto. Ho pensato a quell'albero che ho tagliato nell'orto. Dopo un po' di tempo sono cresciuti dei piccoli alberelli tutt'intorno. Anche l'essere umano è come l'albero. A Brugnato io ho lasciato qualcosa che il tempo e le persone non possono togliermi: le mie radici. Proprio come l'albero che ho tagliato, ho radici profonde nella terra in cui sono nato e ho trascorso la giovinezza. Ringrazio Pina e Benito per aver organizzato l'incontro.
9 marzo 2002.

Aldo Rossi

La vita

Nel corso della vita trovi tutto:

a un giorno bello ne segue uno brutto.

Un dispiacere ti provoca dolore?

Guarda il cielo, scoprirai quanto bello è il sole.

Se nel percorso impervio procede il tuo destino,

alzati di buon’ora, e scoprirai l’incanto delle prime luci del mattino.

Vivi solo? Ti senti abbandonato?

Pensa ai tempi belli, ne sarai consolato.

Sei depresso, sfiduciato, non vedi vie d’uscita?

Guarda gli occhi di un bambino, riprenderai fiducia nella vita.

Alla notte non dormi? Non sai che fare?

Fai come l’usignolo, mettiti a cantare.

Un amico ti ha tradito? La tua donna ti ha lasciato? Nessuno ti da una mano?

Recati al porticciolo, chiudi gli occhi e ascolta il rumore dell’onda,

e il cinguettio del gabbiano.

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Aldo Rossi

Pensieri in solitudine

Il giorno volge al termine
il cielo diventa color pastello
il monte buio e gigante si trasforma in un
mostruoso fantasma.
la luna, in fase crescente ha la forma
di un pallido pane tagliato a metà.
Come d’incanto appaiono le prime stelle,
inizialmente rare e piccole,
poi, sempre più numerose e luccicanti.
E’ la notte piena di misteri che avanza…
Un altro giorno è passato.
E’ il mistero della natura che impone le sue leggi.
Noi, persone colte o analfabeti
non riusciremo mai a svelarne i profondi misteri.
Siamo dei minuscoli deboli esseri
con la presunzione e l’illusione di dominare.

Aldo Rossi

La siepe

Ho sognato di avere miracolosi poteri:
dare a tutti i bimbi cibo e felicità;
ai miei cari cancellare ogni preoccupazione;
dare pace laddove c’è la guerra;
dar sollievo alle persone sofferenti;
cancellare dal mondo ogni forma di razzismo;
trasformare i gommoni dei disperati in villette con terrazzi e giardini.
Al potente meno superbia, al povero maggiori risorse.
…ma mi trovavo sempre al di là della siepe.

Aldo Rossi

mercoledì 19 settembre 2007

A Maria

Ne abbiamo fatta strada insieme,

nel male, come nel bene,

lavorando duramente,

con le braccia e con la mente.

C’era la casa da comprare,

il ragazzo da far studiare,

rinunciando a svaghi, divertimento,

tu con coraggio, io con qualche cedimento.

Non è stata benigna con noi la vita,

è stato duro vincere la partita.

Ci siamo riusciti insieme,

guardiamoci negli occhi, vogliamoci bene.

Sopporta i miei umori,

apriamo i nostri cuori.

A cuor sereno si scala la montagna!

Io sono il tuo uomo, tu sei la mia compagna.

-

Aldo


La casa in campagna

Abbiamo una casetta in campagna, non è lussuosa, né importante, è una casetta come tante.

L’abbiamo acquistata con sacrifici fatti insieme con la mia Maria. Quanto orgoglio per questo traguardo! Questa casa, per me, ha un significato particolare: è il posto dove Lucilla passava l’estate. Era piccola la mia nipotina, era, E’ BELLA. Quante favole ti raccontavo alla sera! Tu mi ripetevi: -Ancora una, ancora, ancora- forse perché non volevi stare sola; forse perché avevi paura dei ragni, quei ragnetti con le gambe lunghe. Ora sei cresciuta, devi studiare il greco, il latino e tante altre cose. In campagna non vieni quasi più, hai altre amicizie, altri interessi: è giusto che sia così.

Ma per me, di sopra, c’è la cameretta di Lucilla. Quando entro lì vedo le tue bamboline, i tuoi animaletti di peluche, i bigliettini delle tue amichette. Mi sento qualcosa dentro: me vegne o magun.

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Aldo Rossi

U nonno contadin

Questa a l’è a stöia dûn nonno ûn pö matto

ch’u l’ha deciso, tutt’assemme

de fâ o contadin, avanti con i anni,

sfidando fadiga e anche malanni,

ciantando èrboi, tomate, radicetta,

e da o Bastian o s’è fæto fâ ‘na baracchetta.

Se ûn giorno no porriä ciù fâ o contadin

Staiö in ta baracchetta con ûn gotto de vin.

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Aldo Rossi

I negretti con gli occhi tristi

Sono trasmesse sugli schermi
Delle immagini allucinanti
Di bambini denutriti
E nel mondo sono tanti
Mangiano il cibo con le mani
Attorniati dalle mosche
Hanno il ventre deformato
Lo sguardo vitreo della morte
Vorrei gridare la mia rabbia
Ai potenti della terra
A chi sperpera ricchezze
A favore della guerra
A chi ha tanta agiatezza
E vive in abbondanza
Date a questi poveretti
Un po’ di quel che a voi avanza
Con sgomento, penso io
Con tanti Santi che stanno in cielo
Perché per i poveri non c’è un Dio?

Aldo Rossi

Per Samira

Hai lasciato il tuo paese per non essere venduta.

Sei venuta in Europa tra gente civile, gente evoluta.

“Qui -hai pensato- costruisco la mia vita”.

Ma questi “civili” ti hanno tradita. Per non essere espulsa ti sei ribellata,

ma eri una negra…ti hanno ammazzata.

Avevi solo vent’anni, quanto dolore,

ho un fremito dentro,

mi guardo allo specchio: sto cambiando colore.

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Aldo Rossi

La gallina e l'Homo sapiens

Vivevo libera in cascina

in mezzo al prato a scorazzare.

Mi svegliavo alla mattina

con la voglia di volare.

Io mangiavo granoturco e impasti di farina,

ora mangio strane cose che tu chiami vitamina.

Mi hai rinchiuso in strette gabbie

dove non si può volare,

mangio sempre giorno e notte,

sempre uova devo fare.

Non so più se è giorno o notte

c’è la luce sempre accesa,

spero tanto che si spenga,

ma inutile è l’attesa.

Un brutto giorno mi ammalai

di una strana malattia,

tu allora decidesti che dovevo andare via.

Una tuta hai indossato per timore, udite, udite,

di poterti ammalare della brutta polmonite.

Sarai pure un Homo sapiens,

ma una cosa non la sai

che se sforzi la natura

prima o poi saranno guai.

Aldo Rossi

La mucca parlante

In ogni dove lo si strombazza
Son diventata “la mucca pazza”
Sono stata libera nella vallata
In un’angusta stalla mi hai relegata
Vegetariana io sono nata
A diventare carnivora mi hai obbligata
E senza chiedermi permessi
Ora mi nutri anche di pesci
Le mie carni hai scolorato
Il mio vitellino hai “gonfiato”
Per difendermi da tutti i mali
Mi hai imbottita di medicinali
Rifletti un po’ padrone mio:
La vera pazza son proprio io?

Aldo Rossi

taffermo - metta lì metta lì - ma vattene a casa